Paola De Pin – Comitato NO GUERRA NO NATO, “Contro la Guerra, per un’Italia neutrale, per un’Europa Indipendente”.
Nel presentare , lo scorso aprile, una proposta di legge che chiede l’uscita dell’Italia dalla Nato, ero consapevole delle difficoltà e che l’iniziativa rischiava di essere accolta con scetticismo. Il solo pensare che l’Italia potesse sottrarsi alle attuali alleanze militari sembrava assurdo. Da qualche tempo, però, avverto – e l’incontro di oggi ne è una chiara testimonianza – che l’atteggiamento attorno a questa questione comincia a cambiare .
L’Alleanza Atlantica, in realtà, è nata nel contesto della guerra fredda, come contrappeso al patto di Varsavia. Logica avrebbe voluto, che, con il crollo dell’Unione sovietica e del blocco ad essa legato, anche la Nato si sciogliesse, avendo perso ogni ragion d’essere. Si è invece verificato l’esatto contrario. Con la fine dell’URSS, la Nato ha esteso i suoi confini, acquisendo tra i suoi membri i paesi dell’est Europa e i paesi baltici.
Quel che è più grave, la sua enorme potenza distruttiva è stata ripetutamente impiegata con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
A 15 anni dal suo inizio, la guerra con l’Afghanistan si strascina senza un perché, lasciando sul terreno la sua quotidiana striscia di sangue. L’Irak, nazione invasa sulla base di accuse rivelatesi false, è ben lontano dall’aver trovato una qualche stabilità ed una parte del suo territorio è nelle mani dei fanatici islamici. La Libia vive in un caos incontrollabile. La Siria, infine, è in preda ad una distruttiva guerra civile, provocata da estremisti che hanno per molto tempo goduto dell’appoggio occidentale.
Come se questo non bastasse, si sono aperti nuovi fronti ed è iniziata una nuova, anacronistica guerra fredda con la Russia. In Ucraina un colpo di stato ha destituito il presidente regolarmente eletto, insediando un governo che ha pensato bene di scagliare l’esercito contro una parte del suo popolo in un’assurda lotta fratricida.
Queste guerre insensate hanno lasciato sul terreno centinaia di migliaia se non milioni di vittime. Si è trattato di una ignobile carneficina che peserà per molto tempo sulla credibilità dell’occidente.
E’ quindi assolutamente necessario che l’italia e l’Europa si dissocino al più presto da questa spirale di violenza. Per ragioni morali, innanzitutto. Ma anche per ragioni più concrete. Appare infatti evidente che né l’Italia né l’Europa possono rimanere nell’attuale condizione di vassallaggio politico e militare nei confronti degli USA senza pagarne un gravissimo prezzo. Per poter affrontare in modo non regressivo i problemi che ci sovrastano (dalla disoccupazione all’emigrazione)dobbiamo al più presto uscire dallo stato semi coloniale in cui ci siamo ridotti e riconquistare l’autonomia politica e militare. Senza di essa, rischia di implodere lo stesso processo di unificazione europea, il cui unico fragilissimo fondamento sembra oggi essere la moneta ed una politica di austerità imposta dall’alto.
E’ vitale interesse dei popoli europei avere dei proficui rapporti politici ed economici con la Russia, trovare una soluzione politica al dramma siriano, risolvere la questione palestinese, stabilizzare la Libia, promuovere la crescita economica dell’Africa settentrionale. Ma perché questo avvenga, è necessario rompere con la Nato, la cui politica aggressiva e bellicista è l’esatto contrario di quanto sarebbe necessario all’Italia e all’Europa .
Dire Fuori l’Italia dalla NATO, fuori l’Europa dalla NATO non significa dunque pronunciare un vuoto slogan. Noi non siamo mossi da anti americanismo. Nessuno disconosce il ruolo degli Stati Uniti o, tanto peggio, è nemico del popolo americano.. Battersi contro l’Alleanza atlantica significa soltanto difendere gli interessi della pace nel mondo e quelli dei popoli europei. Battersi contro l’alleanza atlantica è il modo più coerente per essere, in questa congiuntura storica, dei patrioti italiani e dei veri europeisti.
Paola De Pin
Senatore della Repubblica