“Il Comitato Brenta Sicuro nasce nel 2010 sull’onda delle piene dei fiumi di quell’anno. Alcuni cittadini di Campolongo Maggiore si ritrovano e decidono di dare vita ad un comitato che abbia come unico importante scopo la sicurezza, idrogeologica dei territori dove vivono.”
Uno spirito partecipativo e democratico a cui sento di appartenere, per questo motivo interverrò alla manifestazione offrendo il mio impegno e il mio contributo.
Programma degli interventi:
– Apertura e presentazione del Comitato Intercomunale Brenta Sicuro, (ore 10.00)
– Saluto del sindaco di Codevigo,
– Intervento della protezione civile di Codevigo: ricerca sullo stato delle rive del fiume,
– Intervento di un rappresentante dei sindaci della provincia di Padova,
– Intervento Rappresentante dei sindaci della provincia di Venezia,
– Intervento del assessore Maurizio Conte (Regione Veneto),
– Intervento del Ing, Veronese (Consorzio bacino Brenta Bacchiglione)
– Intervento del Senatore Paola De Pin,
– Intervento del On. Elisabetta Gardini (da confermare)
– Intervento dell’On Andrea Zanoni,
– Intervento del Prof. D’Alpaos,
– Intervento di Lugi Lazzaro (Legambiente Regionale – Veneto).
– Intervento di Don Albino Bizzotto (Beati Costruttori di Pace),
– Saluti del sindaco Codevigo.
– Chiusura mattinata a cura Comitato intercomunale Brenta Sicuro: conclusioni e azioni (ore 12.00)
Volantino completo Brenta sicuro 2014
Vogliamo un Veneto più sicuro e bello.
Il Comitato Brenta Sicuro nasce nel 2010 sull’onda delle piene dei fiumi di quell’anno. Alcuni cittadini di Campolongo Maggiore si ritrovano e decidono di dare vita ad un comitato che abbia come unico importante scopo la sicurezza, idrogeologica dei territori dove vivono. Viene creato uno statuto che ratifica l’inizio scopo del comitato. Da allora partono incontri aperti a tutti i cittadini per dibattere sul tema, fare conoscere il comitato, raccogliere adesioni ed contributi.
Vengono organizzate mostre fotografiche a ricordo delle alluvioni più importanti (ancora nei ricordi di molti la grande alluvione del 1966) assemblee pubbliche . Nel 2012 viene ricordato l’anniversario del 1966 con un ritrovo rievocativo sugli argini del Brenta.
Nel maggio del 2013, con nuove pericolose piene che mettono a dura prova le rive dei fiumi, si alza il livello di mobilitazione nei nostri territori: molte persone, preoccupate delle piene, della tenuta degli argini, e la comparsa di pericolose infiltrazioni sulle rive, si mobilitano con raccolte di firme. Gli incontri fissati da Brenta Sicuro raccolgono centinaia e centinaia di adesioni , C’è il “salto di qualità” del Comitato che comincia ad informarsi, attraverso contatti con altri gruppi, esperti e studiosi (in primis il Porf. D’Alpaos, apprezzato studioso di idraulica che ha previsto con estrema precisione le esondazioni del 2010).
Giungiamo alla conclusione che non si possono affrontare con completezza le problematiche idrauliche dei nostri territori senza conoscere ed affrontare anche le problematiche dell’intero bacino del fiume Brenta oltre anche di tutti i fiumi del Veneto.
L’affrontare, quindi il problema della tenuta delle rive dei fiumi non può prescindere dall’affrontare anche la tenuta degli altri fiumi veneti, della costruzione di bacini di laminazione, del completamento dell’idrovia Padova-mare, la grande incompiuta tra le opere importanti (molte altre grandi opere, invece, a nostro avviso, non hanno utilità pratica per i cittadini).
Con questa prospettiva di “lavoro” abbiamo affrontato l’importante compito di parlare ad un pubblico veneto con la manifestazione, sulle rive del Brenta nel settembre 2013, accendendo un ideale faro sullo stato di incuria e degrado dovuto al mancato monitoraggio manutenzione delle rive. All’indomani della manifestazione è partita, da parte della regione,una importante azione di pulizia delle rive (forse eccessiva nella sua portata all’esterno delle rive stesse) ed anche un attento monitoraggio della tenuta degli argini nei punti ove erano presenti, nei momenti di piena alcune infiltrazioni .
La conferenza di novembre 2013, che ha visto a Piove di Sacco molti sindaci e funzionari della regione, ha avuto un carattere più “istituzionale” ed è servita a fare conoscere a molti cittadini il problema idraulico. Sono state discusse anche possibili proposte e soluzioni. In quelle ore, anche a fronte della nostra pressione, il presidente della regione Zaia han finalmente ammesso che “i nostri corsi d’acqua sono delle autentiche bombe ad orologeria”.
Crediamo che la politica non abbia più alibi: ora abbiamo la conferma UFFICIALE che il rischio è ai massimi livelli e va, quindi affrontato. Non può esserci tranquillità né morale né economica in un territorio che è destinato, prima e poi, al disastro.
La manifestazione del 12 aprile prossimo si pone l’ambizioso obiettivo di dettare, per quanto possibile, l’agenda dei cittadini nei confronti della politica: vogliamo condizionare, tutti assieme, le scelte dei decisori sul tema sicurezza idrogeologica. Abbiamo chiesto l’aiuto di tutte le forze, di qualsiasi schieramento, sensibili all’argomento. Vogliamo che si arrivi ad una chiara e distinta programmazione del tema, Nulla può essere lasciato al caso. La ragione della programmazione e del bene comune deve prevalere sulle inutili costruzioni, le rotonde, le camionabili che non risolvono, anzi aggravano le attuali criticità ambientali.
Alla manifestazione del 12 aprile saranno presenti ,oltre a molti sindaci anche il Prof. D’Alpaos (uno dei massimi studiosi di Idraulica)Don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace, impegnato sul tema del rispetto dell’ambiente, l’europarlamentare Andrea Zanoni (molto attivo sul fronte ambientale),il senatore Paola De Pin (impegnata sulle problematiche idrovia, e disseto idrogeologico), la senatrice Margherita Miotto, l’Ing. Francesco Veronese del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta, Lugi Lazzaro presidente di Legambiente Regionale – Veneto.
Elisabetta Gardini, europarlamentare (che si occupa della protezione civile europea e convinta sostenitrice dell’idrovia Padova-mare) ha promesso che farà il possibile per esserci.
Ad ogni istituzione presente al nostro incontro chiederemo precisi impegni programmatici. Siamo convinti che, quella della sicurezza idrogeologica dei nostri territori, sia una battaglia che si può vincere, in nome del nostro meraviglioso, ma troppo deturpato, Veneto.